Le avventure di un innovatore by Federico Marchetti

Le avventure di un innovatore by Federico Marchetti

autore:Federico Marchetti [Marchetti, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2023-09-11T22:00:00+00:00


Una bandiera italiana sul tetto

Oltre all’esordio della mia relazione con Kerry, a ottobre del 2003 mettiamo a punto le nostre strategie di espansione negli Stati Uniti e apriamo il nostro primo ufficio a New York. Mi avevano spiegato che, per ragioni fiscali, aveva più senso creare una società americana che ci avrebbe permesso di fare marketing sul territorio ed essere più efficaci nel Paese. Io non voglio andare lì con la valigia di cartone chiusa col nastro adesivo, ma alla fine è stato un po’ così: il nostro commercialista Luigi Perin era un italiano nato a Roma che per evitare il servizio militare era finito negli Stati Uniti. Oggi è uno dei partner più influenti di uno studio fiscale, ma ai tempi era alle prime armi, mentre il nostro avvocato Giuliano Iannaccone era il figlio di due pasticcieri di Treviso emigrati negli Stati Uniti, che non aveva neanche un ufficio. Era promettente, e ora è uno dei soci di Tarter Krinsky & Drogin, uno degli studi legali più importanti di New York. Andavamo veramente a simpatia, a feeling, confidavamo nel fatto che fossero persone serie e per bene perché erano amici di amici che ce li avevano consigliati.

Lo sbarco avvenne in due tappe. Nella prima Hilary affittò a Soho un appartamento all’ultimo piano con due camere da letto, una sala gigantesca e una cucina dove organizzava delle cene memorabili. Era casa e ufficio: l’idea era che lei cominciasse con le PR e la comunicazione in modo da farci conoscere. Convincemmo gli altri inquilini del palazzo a lasciarci dipingere la porta d’ingresso con un pattern geometrico inventato da Alberto Biagetti con i colori di YOOX, così quando percorrevi la Broadway all’incrocio con Grand Street non potevi non notare quella porta, diversa da tutte le altre. Avevamo a fianco Starbucks, dove facevamo qualche meeting per sfruttare il wifi e vedevamo i passanti che si fermavano a guardare il portone. Rimase intatto per dieci anni, anche quando noi non stavamo più lì.

La seconda tappa, nel 2006, fu aprire il nostro primo vero ufficio americano. Decidiamo di andare a Hoboken, in New Jersey, perché Manhattan è troppo costosa. Abbiamo bisogno di spazio e di un grande magazzino. Max volò lì con il compito di fare da apripista. Nel frattempo avevo assunto (direttamente dal Master in Bocconi dove avevo tenuto una lezione) un certo Moritz Hau, un giovanissimo tedesco che spedisco a Hoboken per finire di mettere in piedi l’ufficio, creare un piccolo team locale – in linea con la prassi tipica di YOOX, basata sul principio di partire piccoli per poi crescere –, contattare i fornitori e cominciare a lavorare all’espansione di YOOX negli Stati Uniti. Decidiamo a quel punto di issare una bandiera italiana sul tetto dell’edificio.



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